La voce interrotta dalle lacrime, sulle note di una delle canzoni più amate dell'amico Fabrizio De Andrè, nel 2000, al Teatro Carlo Felice. "Non ce l'ha fatta a finirla, a terminarla dalla commozione". "Sto facendo un ... per ricordarlo, ho messo quelle immagini di lui che si commuove cantando: "Amore che Viene Amore che Va", perché è veramente un momento intenso, in un grande concerto". L'omaggio di Genova a Battiato nel giorno in cui la città, il Ministero della Cultura presentano la Casa dei Cantautori nell'abbazia Benedettina a San Giuliano, restaurata e destinata a conservare ed esporre, testimonianze anche di artisti come Lauzi, Paoli, Tenco, Fossati e molti altri. Tra questi, una stanza per il poeta rivoluzionario Franco Battiato, la cui tuta dalla copertina di "Fetus", una tela di scena, dipinta da lui stesso. Il microfono dei primi concerti, una partitura autografa, saranno accanto alla chitarra e mandolino di De Andrè. Scorrono i ricordi. "Sono I ricordi quelli più familiari se vogliamo, quando siamo stati da lui, che ancora viveva Milano, c'era la mamma sua. Poi è un atto generoso che ha fatto pochi anni fa, a Milo, dove lui vive. Aveva organizzato una serata in onore di Fabrizio molto bella". "Vediamo la chitarra di Faber". "Si questa è la chitarra, io la chiamo storica perché l'ho sempre vista nelle mani di Fabrizio perché era quella che aveva con sé, a casa e da dove, con la quale nascevano le canzoni".