Al via didacta, fiera di innovazione e formazione

09 ott 2019
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“Poi siamo qui, oggi, a celebrare la figura della scuola e il ruolo che la scuola ha nella costruzione di una società migliore e, al tempo stesso, abbiamo questa grande contraddizione di tante e troppe scuole che non sono sicure, di un'edilizia scolastica che stenta a procedere con i ritmi che ci si aspetterebbe da un'economia avanzata e, quindi, dobbiamo assolutamente accelerare dal punto di vista della messa in sicurezza delle scuole e farlo con una logica nuova.” La scuola del futuro, senza dimenticare le tante, troppe contraddizioni del presente: è cosi che il Ministro Lorenzo Fioramonti inaugura a Firenze Didacta, la più grande Fiera d'Europa dedicata all'innovazione, alla formazione didattica, giunta quest'anno alla terza edizione. Oltre 180 eventi tra workshop, convegni e seminari, per oltre 500 ore di formazione dedicate in gran parte agli addetti ai lavori della scuola, soprattutto agli insegnanti, formatori, dirigenti scolastici, per una fiera, Didacta, dedicata quest'anno a Leonardo Da Vinci nel quinto centenario della sua scomparsa. “Noi dobbiamo immaginare che nel futuro le architetture e gli spazi devono essere progettati in funzione di una nuova organizzazione della didattica, che noi immaginiamo come un percorso di apprendimento.” Una scuola che, dunque, si trasformerà negli spazi e negli arredi, una scuola concentrata maggiormente su ambiente e sostenibilità, una scuola che cambierà nella didattica e nelle metodologie. “Noi, come nuova metodologia di apprendimento, siamo introducendo la realtà virtuale nelle scuole, portare i ragazzi a vivere esperienze che difficilmente potrebbero vivere. Provate a pensare in una scuola elementare o media far vivere l'esperienza degli antichi romani portando i ragazzi nel Colosseo com'era 2 mila anni fa.” Tutto questo senza dimenticare che scuola è anche sinonimo di capitale umano, senza il quale, innovazione a parte, non si può avere una scuola di qualità. “Il futuro della scuola sta nell'innovazione, ma sta, innanzitutto, nel fatto che l'intero popolo italiano comprenda quanto la scuola debba essere rimessa al centro dell'attenzione perché lì noi formiamo i nostri futuri cittadini, formiamo le persone!”.

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