Sono emozionato e felice di aver partecipato a questo progetto che spero possa aiutare molte altre persone in questa situazione in cui ci troviamo adesso. Si chiama Luca, ha vent'anni ed è della prima persona in tutta Europa su cui viene testato un vaccino a DNA. È partita così ufficialmente, al San Gerardo di Monza, la prima delle 3 fasi di sperimentazione E-vax, il vaccino tutto italiano contro il covid 19, ideato da Takis e sviluppato in collaborazione con la Rottapharm biotech di Monza. Nella fase 1 il vaccino verrà somministrato a 80 volontari, anche allo Spallanzani e al Pascale. Entro la prossima settimana tratteremo i primi 6 soggetti sentinella, della prima coorte che testa le dosi più basse di vaccino, quindi 0,5 mg, alla conclusione del primo gruppo potremo dare avvio al secondo gruppo di soggetti, 1 milligrammo, quindi il gruppo 3 che testerà 2 milligrammi e infine l'ultima coorte che ha la caratteristica di avere la dose più elevata di 4 milligrammi, ma con una sola somministrazione. Per essere somministrata la fiala dell'e-Vax viene caricata su questa sorta di pistola collegata a una macchina, l'elettroporatore che dà un piccolo impulso elettrico, subito dopo l'iniezione sul braccio per consentire al DNA, molecola più grande dell' RNA, di penetrare nelle cellule, procedura che ha una serie di vantaggi. I vaccini cosiddetti genetici, come sono quelli RNA e nel nostro caso quello DNA, possono essere modificati molto rapidamente, a seconda delle varianti che diventano mano mano prevalenti. L'altro vantaggio è che il DNA è una molecola più stabile e quindi non ha bisogno della catena del freddo. Se tutto andrà come da programma, la sperimentazione di fase 3 potrebbe iniziare in autunno con l'ambizioso obiettivo di avere pronto il vaccino a inizio 2022, resta però il nodo dei finanziamenti.