È vero, presentare una manifestazione di interesse in questa fase non costava nulla ma le trentadue buste recapitate al Ministero dello sviluppo economico per Alitalia sono più di quanto ci si aspettasse. Non impegnano in alcun modo chi le ha presentate, ciononostante serpeggiava alla vigilia il timore che questa prima fase della vendita di Alitalia andasse deserta, o quasi. Così non è stato e i tre commissari straordinari possono aprire il secondo step della procedura: ammettere i soggetti ritenuti idonei a visionare le carte di Alitalia per un mese, così da farsi un’idea più precisa sullo stato di salute del gruppo e decidere poi se presentare un’offerta. Ma chi sono questi soggetti? I commissari, come promesso, mantengono il riserbo ma le voci che circolano vedono nomi attesi come l’americana Delta, accanto a sorprese, come un possibile ritorno di fiamma degli ex soci emiratini di Etihad. Poi c’è il caso Ryanair che ha ammesso di aver inviato una manifestazione di interesse ma confermando di non essere interessata ad acquisire il vettore. Molte compagnie e grandi fondi si celano comunque dietro studi legali, quindi ci vorrà tempo per conoscere i veri nomi. Quanto tempo? La tabella di marcia è serrata: entro fine luglio sono attese le offerte vere e proprie ma non ancora vincolanti, quelle arriveranno entro settembre per aggiudicare Alitalia entro ottobre quando finiranno anche i soldi del prestito-ponte concesso dal Governo. Nel frattempo, l’Europa potrebbe modificare a breve le regole che limitano al 49% la presenza di società extracomunitarie nel capitale dei vettori continentali. La Commissione presenterà, infatti, giovedì un pacchetto di misure nel settore aviazione, una svolta che potrebbe far diventare Alitalia più appetibile per le compagnie extraeuropee.