Sono giorni decisivi per quello che sarà la nuova Alitalia, che si prepara a decollare il 15 ottobre, deadline per il passaggio definitivo di consegne dalla vecchia Alitalia alla nuova Compagnia di Stato. Mentre si discute sulla valutazione del marchio, base d'asta €290 milioni, si cerca di mettere a punto i dettagli di un'operazione fondata sul principio della discontinuità che ha ragion d'essere per soddisfare Bruxelles di fronte all'ennesimo salvataggio della compagnia aerea italiana. Intanto sono iniziate le assunzioni: ITA partirà con 2.800 lavoratori e ce ne sono 7.700 che non sanno quale sarà il loro futuro. "Persone che non hanno oggi una collocazione, non si sa ancora quanti ammortizzatori sociali ci potranno essere per favorirne la ricollocazione e l'assorbimento nella nuova ITA. Per i 2.800 che invece verranno chiamati c'è il problema delle condizioni di lavoro che sono un regolamento unilaterale imposto da ITA con degli abbattimenti retributivi, al di là di quello che l'azienda, diciamo, sostiene, in un ordine oscillante tra il 30 il 50%". I lavoratori sono in assemblea permanente qui a Fiumicino. Si preparano allo sciopero di 24 ore di venerdì, nell'attesa di una convocazione al Ministero, nelle prossime ore. Tra le richieste più a cuore ai Sindacati l'adozione di trattamenti economici, non inferiori a quelli minimi, stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionale del Trasporto Aereo.