Con oltre una settantina di casi accertati la provincia di Padova risulta tra le più colpite dalla nuova allerta virale provocata dal West Nile. Nell'Azienda Ospedaliera cittadina il virus trasmesso dalle zanzare, individuato per la prima volta nel nord dell'Uganda in Africa, negli ultimi giorni ha superato il Covid per numero di casi in diversi reparti, anche in terapia intensiva. "In questo momento la situazione è questa, del resto sta accadendo un po' anche quello che ci aspettavamo e cioè che il Covid inizia anche a calare un po' come incidenza, e del resto siamo durante il periodo estivo e quindi le malattie trasmesse dalla zanzara è normale che ci siano." I casi sono in aumento ma i numeri, per ora, restano gestibili. Tra i contagiati il 20% presenta sintomi, l'1% sintomi gravi. "Quali sono le conseguenze più gravi di chi viene colpito da questo virus?" "Beh l'interessamento del sistema nervoso centrale che quest'anno stiamo vedendo, direi, abbastanza frequentemente sono l'espressione più severa della malattia da West Nile." "Chi sviluppa le conseguenze più gravi da West Nile ha delle caratteristiche particolari oppure chiunque insomma può ammalarsi gravemente?" "Noi vediamo forme severe ma sono pazienti per lo più in età avanzata oppure pazienti che hanno delle comorbilità importanti." Per i contagiati con sintomi gravi non esiste una terapia specifica, così come non esiste ancora un vaccino contro il West Nile. In Veneto, soprattutto a Padova, proseguono gli interventi di disinfestazione. "Evitare i ristagni d'acqua che sono il pabulum in cui si moltiplicano le zanzare e chiaramente cercare, laddove possibile, di usare le zanzariere in casa.".