Arpino ha un culto della cronaca, lui sa e lo dice esplicitamente che il grande romanzo dell'Ottocento da Stendhal a Tolstoj a Flaubert, discende dalla cronaca e affermare questo per lui è anche ricordare che il compito dello scrittore è quello di affrontare il presente che gli è toccato in sorte, e di non fuggire nel futuro di non fuggire nei secoli andati cioè la sua sfida è l'uomo".