L'accusa ha lasciato increduli tutti quelli che lo conoscevano, anche se fra le sue mansioni c'era la gestione delle relazioni internazionali e fra le altre cose, fornire consulenza nelle trattative di interesse militare, dossier caldi insomma. Walter Biot, il capitano di fregata della Marina Militare, 56 anni, quattro figli, arrestato per spionaggio, avrà modo nelle prossime ore, di spiegare al GIP la ragione di quella valigetta con documenti militari classificati, consegnata ad un alto funzionario russo, in un parcheggio di Roma e quella mazzetta da 5.000 euro in cambio. E se è vero, come dicevano i francesi, che il destino del vetro è quello di rompersi. Soltanto che non erano soli, gli uomini del ROS dei Carabinieri li hanno beccati in flagranza. Le indagini erano partite dall'AISI, l'Agenzia Informazioni per la Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa. Sono stati proprio i Carabinieri ad aver messo le manette all'ufficiale italiano su ordine della Procura di Roma.