Alla fine la sospensione dall’Ordine dei medici è arrivata: sei mesi è la durata di interruzione dall’attività professionale per Massimiliano Mecozzi, medico omeopata di cinquantacinque anni, che nel maggio scorso curò l’otite di Francesco, bimbo di sette anni di Cagli, provincia di Pesaro Urbino, con la sola omeopatia. Il bambino dopo quindici giorni entrò in coma e poi morì per encefalite. L’ordine dei medici di Pesaro ha preso la decisione di sospendere il collega dopo una riunione della Commissione disciplinare provinciale dei medici. A Mecozzi, che è indagato per omicidio colposo, vengono imputate due colpe gravi: non aver curato al meglio il piccolo, al quale non è stato somministrato alcun antibiotico di fronte all’aggravarsi della patologia, e non aver informato i genitori dei rischi che il figlio stava correndo. La decisione della sospensione non è, però, immediatamente efficace, considerata la possibilità che ha Mecozzi di impugnare il provvedimento di fronte ad organismo d’appello nazionale. L’omeopata era presente durante la riunione e non ha parlato, ha lasciato che i suoi avvocati contestassero la decisione presa dall’Ordine.