Questa volta è toccato ad un operatore del 118 intervenuto per un soccorso nel quartiere San Paolo di Bari. A richiedere l'intervento dell'ambulanza un uomo che si era procurato una ferita ad un sopracciglio e che pretendeva venisse suturata non in ospedale ma nella sua abitazione. Ne è nata una discussione con gli operatori nel corso della quale il paziente ha dato in escandescenza fino a colpire un infermiere con un pugno al volto. Pesanti le conseguenze per il malcapitato che ha riportato un trauma cranico facciale e un trama contusivo dell'occhio destro con interessamento della retina. Pare che l'infermiere sia stato poi seguito in ospedale dall'aggressore, addirittura minacciato e strattonato mentre in attesa al Pronto Soccorso. Una vicenda inquietante che segue di pochi giorni le aggressioni subite nelle guardie mediche di Minervino di Lecce e Maruggio nel Trentino, da due dottoresse che avevano poi deciso di dare le dimissioni. Il problema, che ha carattere nazionale, d'estate in Puglia diventa emergenza. Di 3200, tra medici, infermieri e operatori sanitari che hanno risposto ad un questionario anonimo proposto dal sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro, il 42% ha ammesso di aver subito violenza, aggressioni avvenute soprattutto durante i turni notturni ai danni per la maggior parte di donne.