Dovrebbe essere il quinto vaccino approvato dall'Ema con cui l'Europa ha stipulato un contratto d'acquisto: Curevac, siero tedesco sviluppato con la tecnica dell'RNA messaggero, come Pfizer e Moderna. Al momento, in attesa del via libera da parte dell'agenzia europea del farmaco, la rolling review è iniziata il 12 febbraio. Ma è delle ultime ore la dichiarazione rilasciata a un giornale tedesco da parte del portavoce dell'azienda biofarmaceutica, sostiene chiaramente che l'ok arriverà entro la fine di giugno e non di marzo, come previsto inizialmente. Colpa delle varianti che avrebbero ritardato le analisi sugli ultimi studi clinici. In questo modo sarà improbabile se non impossibile garantire le 7,3 milioni di dosi che dal piano ufficiale del Governo, spetterebbero all'Italia entro fine giugno. Capitolo a parte, Johnson & Johnson, monodose autorizzato, ma ancora non distribuito. Ad oggi non c'è una data per la prima consegna. Il Ministro Speranza auspica l'arrivo a metà aprile. Anche in questo caso i 7,3 milioni di dosi in Italia entro la fine del secondo trimestre. L'azienda americana avrebbe già comunicato all'Europa difficoltà nella produzione e una conferma esplicita delle consegne nel secondo trimestre non è ancora arrivata. Un altro vaccino, già all'attenzione dell'Ema è l'americano NovaVacs, ma anche in questo caso riceverlo nel secondo trimestre sembra improbabile. Non solo non c'è ancora la richiesta di autorizzazione, ma l'Europa non ha ancora finalizzato un contratto di acquisto e soprattutto l'AD dell'azienda farmaceutica, sostiene che le prime consegne arriveranno tra giugno e luglio negli Stati Uniti, pare impossibile che possano approdare prima su questo lato dell'Atlantico. Poi Sputnik: in teoria potrebbe anche essere autorizzato in primavera, ma tra difficoltà di produzione, dubbi di natura geopolitica, potrebbe essere difficile vederlo arrivare entro giugno.