"Qui nel carcere di Ivrea abbiamo visto una situazione allarmante, come nel resto delle carceri italiane, un carcere sovraffollato, con un'emergenza psichiatrica assolutamente importante, con delle carenze di personale, un carcere che, come tanti altri purtroppo, è fuori dall'alveo del rispetto della costituzione". Questo il resoconto della delegazione dei radicali italiani che ha visitato la casa circondariale di Ivrea, dopo aver ispezionato anche altri penitenziari italiani, da Roma a Milano, da Napoli a Torino in questo agosto così complicato per la popolazione carceraria. 66 suicidi finora nel 2024, mai così tanti negli ultimi anni nei primi otto mesi e un tasso di sovraffollamento del 131%, con 61500 detenuti reclusi a fronte dei 47mila posti disponibili, denuncia Antigone. Perché, sostiene l'associazione che si batte per i diritti e le garanzie dei detenuti, "dei 51282 posti che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria conta, in realtà ben 4mila non sono realmente disponibili. Un problema, il sovraffollamento, che insieme a tanti altri concorre a scatenare le rivolte dei detenuti, soprattutto ad agosto. In ogni zona d'Italia, ogni giorno, si conta una protesta che spesso sfocia in violenza. "Ci sono delle rivolte perché la situazione è massacrante, se qui fuori davanti al carcere sentiamo una temperatura folle, in carcere vuol dire sentire 30, 40, 50 gradi senza ventilatori, vuol dire ieri una condizione asfissiante, soprattutto in agosto senza attività, sentenza iniziative, il fatto di non comprendere che quelle rivolte, quegli atti di protesta nascondono un disagio su cui la maggioranza di Governo fa orecchie da mercante, significa non comprendere la gravità della situazione che purtroppo è davvero, ripeto, allarmante".