"Ci troviamo ad avere dei costi altissimi per l'energia, per il gas: quasi €470 mila in più rispetto al 2020". Soprattutto luce e gas ma anche alimentari, manutenzione e lavanderia. Aumenti dal 30 al 50% per le spese ordinarie, fino al 500% dei servizi assicurativi. Rincari insostenibili per le case di riposo per anziani e di riflesso per le famiglie che, in assenza di interventi, dovranno affrontare gli aumenti delle rette annunciati e in alcuni casi già applicati dalle RSA. Al Centro Servizi Domenico Sartor di Castelfranco Veneto nel trevigiano, struttura con 330 ospiti, le previsioni di bilancio indicano una perdita media di €14 al giorno per ogni assistito, circa €450 al mese. "Bisognerà mettere in campo delle soluzioni perché le nostre strutture non possono certo abbassare il riscaldamento perché sono ambienti dove soggiornano anziani, disabili. E neppure si può pensare di fare dei risparmi energetici perché noi non siamo soltanto enti di assistenza ma anche di cura, siamo un po' dei piccoli ospedali". Dalle strutture venete e dai sindacati l'accorato appello al prossimo governo: interventi immediati per affrontare l'inverno e lo spettro dei possibili aumenti delle rette. "Come se ne esce? Aumentando le rette rischia veramente di diventare una bomba sociale questa", "Esatto. La perdita è molto.. cioè l'importo è molto alto ed è molto significativo. Non si può soltanto aumentare le rette e scaricare sulla popolazione questo ulteriore costo sociale. Il costo sociale è importante e bisogna che classe politica tutta ma veramente mi rivolgo a tutti quelli che possono fare qualcosa devono contribuire a questa fase qui. Bisogna superare questa emergenza qua. Speriamo che sia veramente un'emergenza ma è impensabile scaricare tutto sulle rette delle famiglie".