"Con consumi pressoché identici passiamo da 1.085 di un anno fa, 2.006 un mese fa, 4.000 di questo mese". Un anno di continui rincari. Adesso il costo dell'energia si è fatto insostenibile per Alberto. Da 20 anni gestisce questo locale a Casalmaggiore vicino a Cremona. Cucina e pizzeria, è soprattutto il forno elettrico a incidere sulle spese fisse della sua attività. Ma una bolletta della luce come quella ricevuta qualche giorno fa non l'aveva mai vista. Oltre 4 mila euro da pagare, quasi il 300% in più in un anno. Lavorare per lui è diventato anti-economico e allora la decisione di spiegarlo ai clienti che conosce tutti per nome. Un cartello all'ingresso, la bolletta e una domanda provocatoria: meglio mettere la margherita a €10 e passare da ladro o chiudere l'attività? "È improponibile metter la pizza a €10 qua in un contesto di piccoli paesini. E per cui, alla fine, se non trovo da ridurre le spese della corrente l'attività chiude. Io 4 mila euro al mese non li spendo, cioè, ci devo mettere il mio stipendio ed è finita lì. Il mio stipendio, quello della mia socia e alla fine dell'anno perderci dei soldi, non vale la pena. Il Covid, il lockdown, il Green Pass hanno tolto clienti, han tolto soldi tanti soldi. E dopo insomma se uno ha anche le spalle forti poi queste queste cose qua le spezzano alla svelta". La pizza margherita Alberto continuerà a venderla a €5,50. Non scaricherà sui clienti gli aumenti dell'energia. "Briatore ai suoi clienti può far pagar 50 euro la pizza. Le soluzioni se non sono immediate dopo si cerca alternative in altri lavori". Come me, dice, sono tanti gli imprenditori che non ce la fanno più e pensano di chiudere. "È un comparto che, secondo me, verrà decimato". "Che cosa chiede?" "Contratti di energia accessibili se ci sono. Se non ci sono auguri per tutti, cioè buona fortuna a tutti perché non è solo un mio problema".