C'è poca voglia di parlare davanti allo stabilimento FCA di Piedimonte San Germano, vicino Cassino, dove è stato proclamato uno sciopero di otto ore. C'è chi ha lasciato un mazzo di rose rosse per Fabrizio Greco, che tra pochi giorni avrebbe compiuto 40 anni, morto mentre lavorava durante il turno di notte. Un piccolo gruppo si è radunato davanti ai cancelli. Solo qualcuno conosceva questo operaio che lascia una moglie e due bimbe. L'inchiesta della Procura di Cassino punta a ricostruire la dinamica dell'incidente. Si indaga per omicidio colposo. Si ascoltano i testimoni. L'uomo sarebbe stato colpito dallo stampo industriale che era in movimento. Come e perché saranno gli inquirenti ad accertarlo. “Lei lavora in questo reparto, che reparto è?” “E' il reparto presse, il centro presse”. “Conosceva la persona che è morta?” “Di vista”. “Oggi ha fatto sciopero?”. “Sì, assolutamente sì”. “Perché?”. “Perché penso che sia un obbligo morale soprattutto da parte, e ne ho visti parecchi, di colleghi che hanno fatto sciopero e giustamente, era uno di noi”. La FCA parla di incidente tragico ed eccezionale. Ha assicurato massima collaborazione ed esprime vicinanza alla famiglia dicendo che sono state attivate misure di sostegno. Intanto la conta dei morti sul lavoro in Italia supera le 600 persone nel 2019, anno che non è ancora terminato. “Lo conoscevo perché era paesano, abitava allo stesso paese mio di Pontecorvo. Queste cose purtroppo non dovrebbero accadere”. “Si è passati in un anno da più di 4200 lavoratori dipendenti, a distanza di poco meno di un anno, a 3700 lavoratori. Questo ha prodotto, in termini di carico di lavoro sui lavoratori, una fatica e un disagio abnorme rispetto a quelli che sono i normali cicli produttivi. Se questo lo aggiungiamo al taglio delle pause, alla mensa a fine turno, si determinano delle situazioni dove la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici di FCA è messa in pericolo”.