"La pace". Non poteva che partire da qui, dalla pace, il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, nella sua relazione in apertura dei lavori del consiglio permanente. "Possiamo ancora accettare che solo la guerra sia la soluzione dei conflitti? Ripudiarla non significa arrestarne la progressione o dobbiamo aspettare l'irreparabile per capire e scegliere. Le parole del Santo Padre sulla pace sono tutt'altro che ingenuità. È sofferenza e drammatica condivisione di un dolore che non potremo mai misurare". Non possiamo rassegnarci ad un aumento incontrollato delle armi, né tantomeno alla guerra come via per la pace, afferma con forza e dice l'Italia ripudia la guerra, l'Europa no? Come sempre i temi toccati sono diversi, dai conflitti ai giovani, al fine vita, alla tenuta del sistema paese di cui il Cardinale Zuppi si dice preoccupato. "Suscita preoccupazione la tenuta del sistema paese, in particolare di quelle aree che ormai da tempo fanno i conti con la crisi economica e sociale, con lo spopolamento e con la carenza di servizi, penso ovviamente soprattutto alle cosiddette aree interne. Non venga meno un quadro istituzionale che possa favorire lo sviluppo unitario, secondo i principi di solidarietà e sussidiarietà e coesione sociale". Richiamo, ancora una volta, alle scelte istituzionali da fare e a quelle non fatte. Altri temi che preoccupano, come sottolinea il Porporato nella sua relazione, sono i segnali che arrivano dal mondo dei giovani, così piegati dalla pandemia e degli anziani. La loro condizione, scrive, è diventata una vera e propria emergenza, dice rivolgendosi nello specifico agli anziani. Spesso vivono nella scarsa attenzione e solitudine. Serve un nuovo Welfare a sostegno, ricorda il Cardinale all'assemblea riunita. C'è poi un altro tema da guardare con attenzione: il fine vita. "Le cure palliative disciplinate da una buona legge ma ancora disattesa devono essere incrementate e rese nella disponibilità di tutti".