C’è una condanna definitiva per la morte di Niccolo Ciatti, il giovane ucciso nell’estate del 2017 a Lloret de Mar con un calcio alla testa dal ceceno Rassoul Bissoultanov. Un ragazzo che fa arti marziali, molto muscoloso e consapevole della sua forza, che ha messo in atto la sua azione nei confronti di una persona inerme e indifesa ha sottolineato Il sostituto procuratore generale. Niccolo Ciatti dopo essere caduto in terra per il primo pugno ricevuto, mentre stava rialzandosi, venne colpito una seconda volta, con un calcio alla testa. Per questo, ha sostenuto l’accusa, il suo non è stato un omicidio preterintenzionale. La decisione l'ha emessa la Cassazione a 23 anni dopo una corsa a due tra Italia e Spagna. Medesima imputazione, omicidio volontario, diversa e minore la condanna richiesta dal tribunale iberico, 15 anni. Diventa effettiva comunque la prima sentenza definitiva che è appunto quella italiana. Ma c’è un aspetto che unisce i due sistemi giudiziari. Entrambi hanno permesso a Bissoultanov di sparire. Lo ha consentito una prima volta, dopo tre anni e dieci mesi dalla sua cattura, la Spagna per la decorrenza dei termini di carcerazione preventiva. Arrestato in Germania su mandato di cattura internazionale Bissoultanov è stato rimesso in libertà anche dalla Corte d’assise di Roma nel dicembre del 2021, prima che la Cassazione annullasse il provvedimento il risultato è che Rassoul Bissoultanov è ancora oggi latitante. La famiglia Ciatti non si stancherà mai di ripetere l’appello affinché le polizie internazionali arrestino una volta per tutte l’assassino di Niccolò e fare in modo così che sconti la sua pena.