Sono stati 84 lunghissimi giorni di chiusura da quell’8 marzo, giorno in cui il Colosseo, così come tutti i luoghi della cultura italiana hanno chiuso i battenti al loro pubblico. Si entra 14 per volta, indossando le mascherine, quindi c'è il controllo con il termoscanner, prima di accedere a quello che è il monumento più simbolico di Italia. Eccoli, i primi visitatori che varcano la soglia del Colosseo, trovandosi di fronte uno spettacolo unico, l'anfiteatro Flavio, da visitare quasi in esclusiva. Una riapertura che vuole essere una speranza anche se consideriamo gli ingressi saranno contingentati, solo 650 persone al giorno potranno visitare il Colosseo. Queste 650 dovranno prenotare obbligatoriamente online. Insieme al Colosseo riapre tutta l'area archeologica del suo parco, compresi i Fori Imperiali e Palatino. Qui la prenotazione non sarà obbligatoria, ma gli ingressi saranno comunque contingentati, sempre per gruppi di 14 persone ogni 15 minuti. Biglietti, dunque, acquistabili esclusivamente in rete sul sito ufficiale del polo museale. Ci sarà anche un biglietto a tariffa scontata dalle 14 in poi per i residenti. Quello che si aspetta al momento, infatti, è un turismo regionale e nazionale senza nascondere la preoccupazione per i mancati incassi, considerando che l'area archeologica nel 2019 è stata visitata da 7 milioni e mezzo di persone con 20000 accessi giornalieri. Credo che questa riapertura debba essere anche proprio un simbolo. Un simbolo di speranza lanciato da questo luogo che è proprio il simbolo di Roma e anche dell'Italia. E credo anche che questa crisi possa essere anche un'opportunità per riaprire con il passo giusto e quindi per… con un turismo più sostenibile. Un turismo compatibile con il benessere delle nostre città.