Qu9 c'è uno schizzo di sangue prodotto dalla pompa dello strumento e abbiamo verificato che non è passato il sangue dall'altra parte, questa mascherina è conforme. È solo una delle analisi che vengono sottoposte alle mascherine, ormai parte della nostra quotidianità, quando dalle verifiche di conformità alla normativa europea qualche dubbio sorge, esami e test che vengono effettuati nel laboratorio chimico dell'agenzia dogane e monopoli di Roma, l'unico del genere in tutta Europa cui si rivolgono anche le dogane di altri paesi per verificare che i dispositivi rispondano a determinati requisiti. L'efficienza di filtrazione batterica, poi dobbiamo assicurare anche una buona respirabilità alla mascherina e quindi con questi test noi verifichiamo che l'indossatore porti la mascherina senza sforzo di respirazione. Questa mascherina ha 77,7 Pascal per centimetro quadro e quindi non garantisce un'adeguata respirabilità e quindi non è conforme a questo parametro. Per le FFP invece c'è un requisito in più. Devono figurare un'aderenza sul viso, suii lineamenti del viso, tale da impedire la penetrazione di materiale esterno come particolato o polvere e quindi per questo motivo si fa un test apposito, vediamo la collega che sta camminando a una velocità di 5 chilometri all'ora in una atmosfera di aerosol di cloruro di sodio e all'interno della mascherina c'è una sonda che va a calcolare quanta concentrazione di aerosol di cloruro di sodio ci sia all'interno della mascherina. Macchinari all'avanguardia ed esperimenti senza i quali è difficile capire se una mascherina è o meno utile a proteggerci. Nel caso delle chirurgiche è impossibile, per le FFP invece possono aiutarci un paio di aspetti. Nelle non conformi noi abbiamo la presenza di un tessuto leggermente meno rigido di quelle conformi, per cui non aderisce ben al viso e soprattutto abbiamo spesso la presenza di questi Ferretti, che tendono a staccarsi facilmente impedendo una perfetta adesione sul naso dell'indossatore.