Grande è l'aspettativa come grande è il desiderio che finalmente ci si possa lasciare alle spalle la pandemia e far sì che il virus finalmente perda i colpi battuto dal vaccino. Oggi è il giorno dell'EMA, l'agenzia europea del farmaco che deve autorizzare il vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech. Non sarà la soluzione di tutto ma è comunque l'inizio. Poi sarà la volta del via libera da parte della Commissione europea, che arriverà a stretto giro, forse il 23 dicembre. Subito dopo vedremo la scena che tutti forse ricorderemo per molto tempo: decine e decine di camion carichi di scatole termiche che lasceranno la fabbrica della Pfizer-BioNTech di Puurs, in Belgio, per portare le fiale in tutti gli Stati europei per quel V-Day che scatterà il 27 dicembre. Un'operazione storica, il cui nome non a caso ricorda lo sbarco in Normandia. Non mancheranno ritardi e mille difficoltà logistiche e organizzative. Eppure il 27 dicembre sarà il giorno simbolo della svolta anche se lenta e graduale. Da settimane al comitato dell'EMA che si occupa delle autorizzazioni si lavora senza sosta. La riunione di oggi è stata anticipata di otto giorni su pressione di Berlino e della Commissione, ma la procedura d'urgenza non bypasserà nessun passaggio. Solo se i dati forniti dall'azienda saranno considerati solidi e completi e se i benefici del vaccino supereranno i suoi rischi, l'EMA darà il suo assenso. Il vaccino Pfizer è già in uso negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. La Commissione europea, che ha già ordinato 200 milioni di dosi, ha deciso di sfruttare l'opzione per l'acquisto di altri 100 milioni. Pfizer e BioNTech produrranno circa 1 miliardo e 300 mila dosi entro il 2021.