"ICS Pascoli buongiorno! Sì salve, guardi stiamo attendendo disposizioni di ATS". Il telefono squilla di continuo, la segretaria della scuola elementare Giovanni Pascoli nel centro di Milano, risponde alle domande dei genitori su quarantena e testing. La prima circolare annullata dalla seconda, ha creato ancora più confusione, insieme al contagio che corre in questa fascia di età. Tre settimane fa, qui c'erano solo due casi tra i bimbi, negli ultimi 7 giorni sono diventati 11. E in due classi il contagio si è esteso a tre e a quattro bambini. "E' evidente, che la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, hanno un'utenza giovane. Quindi i soggetti non vaccinati, e quindi in questo momento i casi stanno aumentando vertiginosamente. C'è un contagio importante in questo momento dell'anno, e quindi comunque aimè, anche con il testing le classi rischiano di andare in quarantena". Ci spostiamo in una scuola superiore, qui dove la maggior parte degli studenti è vaccinata, la situazione completamente diversa. Il testing funziona bene, da settembre i casi sono stati nove. Mai c'è stato un secondo caso in classe. "Nel nostro caso, io non ho dati certi però, siamo quasi tutti vaccinati gli alunni. In questi contesti, scuola superiore con alta percentuale di vaccinati, il testing funziona perfettamente. In un caso, settimana scorsa di una classe seconda, noi siamo riusciti a ridurre il tempo in didattica a distanza a un solo giorno". Ci spostiamo a Bollate, qui nelle due scuole dell'istituto Rosmini oltre 1000 alunni al nord di Milano, la situazione è complicata. "Questo repentino cambiamento di disposizioni, ci ha messo in grossa difficoltà, perché situazioni analoghe, sono state regolate diversamente nell'arco di 24 ore. La scuola ha bisogno di regole certe, per poter gestire al meglio la propria organizzazione".