"Siamo al Pelledoca, uno dei 300 locali notturni lombardi, uno dei più antichi qui a Milano. Siamo con il titolare che deve far fronte anche a un altro grosso problema, questo locale è anche un ristorante". "É anche un ristorante, abbiamo 50 persone a casa, quindi 50 famiglie, più tutto l'indotto che porta una discoteca, fornitori, tutte le hostess, tutti i ballerini, tutti in cassa integrazione e tutte persone che hanno dei figli, che in ogni caso, sono veramente in difficoltà". E sono oltre 1.700 i locali del comparto, in tutta Italia, con più di 10 mila occupati, oltre ovviamente all'indotto. "Che cosa chiede lei? Chiede la riapertura?". "Io chiedo la riapertura del ristorante, perché, secondo me, la discoteca non deve riaprire assolutamente, finché non sarà finito il Covid". "Quindi una voce fuori dal coro?". "Io sono una voce fuori dal coro da un anno che lo dico. Non è possibile gestire una situazione del genere, quindi le discoteche, secondo me, devono stare chiuse, devono aprire i ristoranti e dare i soldi alle discoteche però". "Il problema dei soldi che mancano è anche che queste persone in sofferenza, poi rischiano di diventare vittime della criminalità organizzata, le è capitato?". "Non mi è capitato personalmente, so di amici, conoscenti, che gli è capitato, di gente che va in giro a cercare di fare l'affare, diciamo. Penso di resistere fino a settembre-ottobre, se no, io ho già un appuntamento oggi pomeriggio per andare a vendere i muri e se riesco vendo". "Se è una pandemia, deve essere una pandemia per tutti. Allora, io qui ho uno schemino, adesso vi faccio vedere, eccolo qua, se lo volete riprendere, perché non mi vergogno di niente, tutto quanto, questo è il mio schemino degli anni. Nel 2019 ho fatto 1 milione e 759 mila. Nel 2020, a gennaio, ho fatto 250.000 e tra marzo e dicembre 170.000, Ok?". "Cioè, in tutto l'anno, ha fatto meno di quello che ha fatto il primo mese". "Veramete drammatico, veramente drammatico". "Siamo alla canna del gas".