Hanno più di 80 anni e stanno per essere dimessi, ma prima di tornare a casa hanno la possibilità di farsi vaccinare contro il covid. Una scelta volontaria che molti intraprendono per responsabilità verso i più giovani, figli o nipoti che siano, prima che per se stessi. Siamo nell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, struttura nella provincia di Roma, che fa riferimento ad un'azienda sanitaria, con un bacino d'utenza di oltre 500000 persone, con 5 presidi ospedalieri, uno di questi è trasformato in covid hospital. Qui ci spiegano le vaccinazioni stanno procedendo rapidamente. Noi ci vacciniamo, ci crediamo in questa vaccinazione, siamo convinti che possa essere un ulteriore arma nei confronti di questo coronavirus e quindi se lo facciamo noi non credo che voi vi possiate esentare dal farlo. In questa sala delle somministrazioni sono attrezzati per ogni eventuale reazione avversa, c'è anche una punto di rianimazione, ma per il momento non c'è stata questa necessità, nonostante l'adesione alla campagna vaccinale sia stata così alta. Tra il 70 e 90% degli operatori sanitari dell'Asl Roma 5, seconda dei presidi censiti, hanno infatti già aderito alla campagna vaccinale. Con il vaccino c'è una speranza in più, c'è un qualche cosa che ti fa svegliare la mattina e ti fa pensare alemeno ho un'arma in più per poter evitare che queste persone soffrano così tanto. Intanto si lavora già allo smaltimento delle fiale utilizzate con una goccia di colorante nel vaccino anticovid per evitarne il contrabbando e combattere il mercato nero, soluzione questa adottata dalla regione Lazio per risolvere la questione degli scarti presenti nelle provette delle dosi Pfizer che potrebbero essere prelevate, unite tra loro e vendute illegalmente.