Il candore che tutti le invidiavano, è solo un ricordo. La Sardegna, l'isola bianca, Covid Free, retrocede in zona rossa dal 12 aprile e l'inebriante sensazione di libertà, sperimentata in quelle poche settimane, lascia l'amaro in bocca. Non sono bastati i divieti d'ingresso ai non residenti, seppur proprietari di seconde case. Non è bastato l'obbligo, per chi entrava per necessità o lavoro, di sottoporsi al tampone appena arrivato. Troppi focolai nei piccoli centri, troppi contagi, la socialità repressa per un anno è riesplosa nelle feste, nei banchetti, negli spuntini. L'indice RT, nell'arco di tre settimane è passato da 1,02 a 1,54 il più alto d'Italia, decretando la zona rossa per almeno 15 giorni. "La perdita della percezione del rischio e quindi sostanzialmente, le persone che pensavano, con la notizia della diffusione dei vaccini, della possibilità di vaccinare e quindi di essere protetti, contestualmente al fatto che, ormai i casi di positività fossero pochi, questi elementi hanno fatto perdere la percezione del rischio d'infezione e quindi inevitabilmente i comportamenti non sono stati appropriati, quindi gli assembramenti, come ha menzionato giustamente lei, insieme con il non rispetto delle altre misure, l'indossare la mascherina che, messi nell'insieme, tutte queste situazioni, da un punto di vista epidemiologico, hanno determinato un graduale incremento, perché quello che abbiamo visto, nelle settimane, è stato proprio un'ascesa della curva epidemica". Il Governatore Solinas, ha dichiarato: la diffusione virale, ha camminato sulle gambe delle persone, alcuni atteggiamenti non sono stati propriamente responsabili. Quanto all'accusa di una campagna vaccinale lenta, si smarca così: non c'è alcuna correlazione tra l'aumento dei contagi e le vaccinazioni, visto che i nuovi contagiati hanno un'età media ben al di sotto degli over 80. Ma l'opposizione passa all'attacco e denuncia una campagna di screening tardiva, l'alto numero di vaccinati senza avere diritto, l'insufficienza di organico negli hub e pochissimi vaccini. Insomma, un fallimento della gestione dell'emergenza del governo sardo-leghista, più interessato agli spot che ai dati.