Hanno fiducia nella giustizia i parenti delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, nella terza giornata dell'incidente probatorio in cui si accertano le cause della tragedia, arriva infatti lo stop di 15 giorni. Le udienze riprendono il 18 febbraio, il tempo necessario ai periti del Gip Angela Nutini per consegnare il software, il programma del calcolo strutturale del Morandi utilizzato per la perizia che ora sarà studiato dai consulenti di parte. Mentre in aula è una giornata difficile, scorrono le immagini degli scarsi interventi di manutenzione del viadotto che evidenziano il mancato progetto di rinforzo delle pile 9 e 10. Non è facile trattenere le lacrime per i familiari di chi ha perso la vita il 14 agosto del 2018. Devo dire che è stato devastante. Si è capito che comunque sia, la pila 9 che è crollata è stata comunque esclusa dai diversi controlli per tanti anni e anche la restante struttura che eran rimaste in piedi era fortemente degradata e corrosa. Abbiamo le conferme che questi morti si ptoevano evitare. Vi preoccupa questo stop di 15 giorni? Assolutamente no, abbiamo fiducia e diamo la possibilità alle parti di non dare problemi e arrivare a una giustizia seria, vera e giusta. La dovuta manutenzione avrebbe evitato il collasso del Morandi. Così le ispezioni dei cassoni, la pancia del viadotto, che secondo i periti del Gip, gli ex vertici di Autostrade e Spea, avrebbero interrotto nel 2012. Vedendo le immagini del ponte mi sono commossa, però sapevamo che la situazione era questa.