Gioacchino ha 28 anni, gli ultimi sette vissuti nella Vela Celeste. Qui è nata la sua famiglia con la moglie e due figli che oggi hanno sei e un anno, ora sono dalla mamma di Gioacchino, ma è una soluzione provvisoria. "Noi abbiamo già avuto il contributo erogato dal comune di Napoli, siamo in cerca di una sistemazione, la pecca grande è che il mese di agosto l'agenzia immobiliari sono chiuse e un'altra peccata è che i privati purtroppo non ci affittano una casa". I segni della vita vissuta fino a un mese fa sono pochi, una busta della spesa, una bacinella con alcuni vestiti, il ricordo dello scudetto, così come è stato cancellato dagli anni il colore celeste di questa vela. In una domenica la prima in cui il fossato invalicabile, senza quelle passerelle di accesso che dal 1975 hanno consentito agli 800 abitanti di entrare e uscire. In meno di 50 hanno trovato già una casa, per gli altri le difficoltà sono le stesse di Gioacchino. "Noi siamo etichettati da 30 anni a questa parte come il male di Scampia, non è così, noi siamo bravissime persone e andiamo a lavorare e vogliamo solo che i privati sentano questo appello e ci diamo una mano ad affittarci una casa, per una dignità propria. La paura che a breve, fra una decina di giorni, iniziano le scuole e siamo tutti appoggiati a qualcuno in qualche associazione e riprendono le scuole, i nostri bambini già hanno avuto un trauma per quello che hanno vissuto. Noi chiediamo urgentemente all'amministrazione comunale di accelerare, ma perfettamente, i tempi delle ricostruzioni, c'è un progetto Restart Scampia con 433 alloggi. Chiediamo a gran voce per dare di nuovo dignità a queste famiglie". "Accelerare quanto più è possibile la realizzazione del cantiere e quindi la realizzazione dei nuovi alloggi e del nuovo quartiere, perché a fronte di questa enorme emergenza la prospettiva di una casa decente, di un quartiere vero e di servizi veri per noi costituisce un impegno che è stato sempre primario dal principio, da quando abbiamo chiesto il finanziamento del PNRR, ma adesso, naturalmente, lo è ancora di più".