Non è questa la Napoli della resistenza, non violenta, della cultura democratica, è da tempo, però, che vado sostenendo nelle sedi istituzionali e nei momenti pubblici quanto sia preoccupato profondamente della pandemia sociale, economica e del lavoro, conseguente ovviamente alla pandemia sanitaria. E anche i luoghi istituzionali e pubblici ho sottolineato più volte il rischio concreto, del contagio criminale e dell'infiltrazione di frange violente e anche criminali che potessero strumentalizzare un forte e crescente disagio sociale.