È successo ancora, questa volta a Torino, per effetto della legge Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini. La dirigente scolastica di una scuola materna del capoluogo torinese ha notificato alle famiglie di due bambini il divieto di presentarsi in classe fino a quando non saranno in regola con le vaccinazioni. La comunicazione riguarda gli unici due bimbi del capoluogo piemontese su centosettantadue che, stando ai dati ASL, non sono vaccinati e frequentano asili comunali. “Una scelta obbligata – precisa la dirigente scolastica – perché è la legge che lo impone”. Stessa procedura adottata in queste ore per altri due bimbi di Collegno, gli unici non vaccinati del paese. Il 30 aprile è scaduto il termine ultimo per presentare le certificazioni vaccinali necessarie alla frequenza della scuola dell’infanzia per i bambini da zero a sei anni, così come previsto dalla legge Lorenzin. Negli scorsi mesi altri casi di esclusione da scuola si erano verificati in diverse città d’Italia, da Prato a Milano, ad eccezione però della Valle d’Aosta. Stando a quanto riferito dall’associazione Pro libera scelta, infatti, otto bambini non in regola con le norme nazionali sono stati ugualmente ammessi a scuola, sette negli asili nido e uno nella scuola dell’infanzia. Il perché, secondo il presidente della stessa associazione, starebbe nel fatto che nessuno si è assunto la responsabilità di non far entrare i bambini anche a causa di un vuoto normativo. La Regione Autonoma Valle d’Aosta, tra quelle che inizialmente avevano mostrato più perplessità sulla norma voluta dalla Lorenzin, aveva infatti aderito alla procedura ministeriale, posticipando però il termine entro cui le famiglie avrebbero dovuto vaccinare i figli.