Delitto Garlasco, il nodo delle tracce sulle unghie di Chiara

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13 ore fa

Molto, se non tutto, nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, riaperta a distanza di 18 anni dalla Procura di Pavia, ruota intorno a quel DNA ricavato dal materiale biologico intorno alle unghie della vittima e che nelle prossime settimane i Carabinieri di Milano confronteranno con quello prelevato ad Andrea Sempio, indagato come presunto autore del delitto. Secondo i consulenti della Procura, quel DNA repertato sarebbe in parte compatibile con quello di Sempio. Eppure quelle tracce erano già state studiate per anni a più riprese da pool di esperti, tra cui anche Marzio Capra, genetista consulente di parte civile che ha seguito ogni passo di questa lunga vicenda. "Gli accertamenti effettuati sui margini ungueali avevano mostrato dei risultati che non erano assolutamente leggibili, nel senso che erano incostanti, mostravano ora un profilo genetico, ora un alto profilo genetico, ora la totale negatività". I primi accertamenti sul materiale genetico trovato sotto le unghie di Chiara li eseguì il RIS di Parma. I risultati restituirono un profilo genetico esclusivamente femminile. Anni dopo, su richiesta della parte civile, nel processo d'appello bis a carico di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni nel 2015, vennero disposti nuovi accertamenti su un capello e su tre frammenti di unghie che non erano stati in precedenza analizzati in quanto troppo piccoli. Anche in questo caso, emerse la presenza del solo DNA femminile. Si procedette allora con una seconda analisi. "Operando su alcuni margini ungueali. In particolare su tre margini ungueali si è ottenuto un qualche cosa che non era bello. Vediamo di confermare questi dati non belli ma comunque utilizzabili. Vediamo di confermarli. È stata fatta la terza analisi di conferma e purtroppo questi dati non si sono assolutamente confermati. A questo punto scegliere il risultato migliore per fare una comparazione non è da scienziato". La posizione di Sempio, già indagato nel 2017 fu archiviata pochi mesi dopo. Il Giudice, nel suo provvedimento di archiviazione, ipotizzò che tracce del DNA del giovane si potevano essere depositate sotto le unghie di Chiara perché entrambi usavano il computer fisso di casa Poggi. "Il DNA non solo vola, ma il DNA viene trasferito tramite contatti". .