Adorare diversamente l'Adorazione dei Magi a distanza, su un cerchio nero nella stanza di Leonardo da Vinci. Se un altro visitatore arriva, deve rispettare la segnaletica. Cosi in molte sale per tutti i maestri insuperabili, Raffaello, Michelangelo, Botticelli. Archiviano così gli Uffizi la quarta chiusura nella storia dopo la seconda guerra mondiale, l'alluvione, l'attentato mafioso del '93. Il più grande museo italiano riapre con un massimo di visitatori, 450. Erano il doppio prima della pandemia. Gruppi che non possono superare le 10 persone e un orario ridotto per permettere la sanificazione di tutti gli ambienti. L'inaugurazione avviene nella Sala della Niobe, il complesso scultoreo che rappresenta il terrore che ti trasforma in blocco di marmo, ma nel mito le lacrime di dolore danno vita a una fonte. “Sarà meno necessario viaggiare per pura necessità, perché molto si può fare online in realtà, però l'esperienza culturale, paesaggistica e anche culinaria non è ripetibile in maniera digitale, quindi ci vuole proprio.” “Non può essere online.” “Non può assolutamente essere online e proprio per questo la cultura avrà un ruolo fondamentale, specialmente per l'Italia.” Alle 14 si riparte dal vero con 400 prenotazioni. E' il direttore che apre il portone e in fila sono tutti molto sorridenti, anche una famiglia che arriva dalla Germania. “E' il primo giorno qui. Gli Uffizi sono aperti, allora sono venuto qui con i bambini per avere più spazio e visitare questo museo.” “Ho sentito questo bisogno di essere qui per questo appuntamento secondo me storico.”.