“Martedì faremo alle 18 un’assemblea all’interno del 38 dopo queste giornate qui per valutare le prossime iniziative. Per giovedì stiamo facendo appello agli studenti di tutta Italia e di tutti gli Atenei d’Italia a mobilitarsi”. Dopo gli scontri, a Bologna, gli studenti universitari si dividono. Da un lato c’è il collettivo autonomo, che giovedì ha occupato la biblioteca di lettere in segno di protesta in seguito all’installazione di un sistema di accesso alla sala studi tramite tessera magnetica, occupazione terminata con lo sgombero compiuto dalle forze di polizia con tanto di tafferugli e danneggiamenti. Poi i cortei ad alta tensione nel centro della città. “Io condivido i motivi di fondo della contestazione, della manifestazione. Penso che l’intervento eccessivo della polizia abbia contribuito a innalzare le tensioni e poi la manifestazione è uscita dai binari in cui doveva rimanere”. Dall’altro lato ci sono gli studenti che si dissociano. Una petizione online ha raccolto in pochi giorni diverse migliaia di firme. “Non reputo giusto che nel proteggere o tutelare un proprio diritto si violi quello degli altri, una libertà di qualcun altro”. “Ci sono studenti internazionali che non vogliono avere problemi. E questo penso non va bene”. Della vicenda se ne occuperà la Procura. Intanto la biblioteca resta chiusa, ma sarà riaperta a breve, assicura il prorettore vicario. “La prossima settimana verificheremo. Noi non abbiamo dubbi che questa sia la strada giusta. Ripeto, stiamo facendo una cosa normalissima richiedendo il controllo del badge a chi entra in una università, specialmente nelle ore serali”.