Hanno dato loro un nome prima di rimetterle in mare. Le hanno curate per settimane, salvando loro la vita. E nel momento in cui le vedono nuotare allontanandosi dalla barca, si commuovono sempre. Al largo della costa di Sciacca i volontari di Marevivo, i medici veterinari dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e la Guardia Costiera hanno portato a termine l'ennesima missione congiunta di salvataggio, restituendo la libertà a Bingo e Rubino. Questi due giovani esemplari di caretta caretta, segnalati e recuperati, uno al largo di Mazara del Vallo e l'altra a Siracusa, sono vivi grazie alla tempestività dell'intervento di soccorso. Una aveva la pinna impigliato in una rete, entrambe amo e lenza nello stomaco. Chiunque avvisti una tartaruga ferita, raccomandano gli esperti, non deve intervenire ma avvisare la Capitaneria di Porto al numero 1530, oppure chiamare il numero verde 800 62 02 66. "Mai improvvisarsi dei veterinari o dei soccorritori. Una delle cause maggiori è proprio l'amo e la lenza. In questi casi non bisogna mai tirare l'amo o tirare la lenza perché si rischia di fare più danni. Quindi bisogna solamente tagliare la lenza e chiamare subito i soccorsi". Minacciate dall'ingestione accidentale di ami e attrezzi da pesca che provocano ferite letali, dai sacchetti di plastica che le soffocano, dalle reti in cui restano impigliate, ogni anno 70 tartarughe vengono curate e salvate nel centro di recupero regionale dell'Istituto Zooprofilattico, un centinaio però arrivano già senza vita o non sopravvivono. Anche le carcasse vengono sottoposti ad attenti esami. Queste tartarughe infatti non sono solo esemplare in via di estinzione da proteggere, ma rappresentano preziosi indicatori biologici dello stato di salute dei nostri mari. "L'appello che si rinnova è: cerchiamo di tutelare il nostro mare. Queste attività che facciamo di liberazione, sono a volte anche a questo fine, cercare di sensibilizzare sempre più gente a non utilizzare prodotti monouso e a cercare di ridurre al minimo il consumo della plastica. E quindi cominciamo con le scuole ma cerchiamo di sensibilizzare la società civile, tutta".