Doppio femminicidio, doppia scena del crimine. Zlatan Vasiljevic, secondo gli inquirenti, il killer che ha assassinato prima la ex compagna Lidia Milinkovic, poi l'attuale con cui è stato ritrovato morto nella tangenziale ovest di Vicenza. I due si sono diretti qui subito dopo l'omicidio dell'ex compagna; l'uomo era provvisto di bombe a mano che ha fatto esplodere creando crateri sul ciglio della strada e danneggiando un'auto in corsa. L'uomo disponeva di una bomba a mano, perché all'interno dell'autovettura è stata rinvenuta una spoletta ed una sicura e sul fossato che separa i guardrail abbiamo anche rinvenuto il cratere dell'esplosione di questa bomba a mano. Erano entrambi sul sedile posteriore di questa auto, mentre la polizia li cercava. Lei uccisa da un colpo alla nuca, lui suicidato con una calibro 22 semiautomatica, piccola arma utilizzata per eliminare le due donne. Viaggiavano a bordo dell'auto dell'ex fidanzato della compagna, non nota agli inquirenti; con sé, avevano delle valigie utili ad una fuga che si è esaurita qui. Il primo omicidio alle 9:30, secondo la ricostruzione della polizia, Vasiljevic ha sparato all'ex di 42 anni, sua coetanea, anche lei serba, mentre tentava di scappare. Aveva appena portato i figli a scuola. La raffica di proiettili è scaturita mentre la donna era a bordo della sua auto. Il corpo è stato ritrovato chino sull'asfalto. Una strada nel quartiere Gogna nella periferia di Vicenza. Era una persona con una condanna per maltrattamenti, una condanna passata in autorità di giudicato; una recente condanna della sentenza di condanna della Corte di Appello di Venezia che confermava la sentenza emessa dal gip del tribunale di Vicenza per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Si sarebbero dovuti incontrare per sistemare alcune pratiche legali legate alla separazione; l'appuntamento si è rivelato un agguato sfociato in una carneficina.