L'analfabetismo finanziario degli italiani è ancora preoccupate anche se nell'ultimo anno dei progressi sono stati fatti. È questo il quadro non troppo rassicurante che emerge dalla seconda edizione di Edufin Index osservatorio sulla consapevolezza e sui comportamenti finanziari e assicurativi presentato da Alleanza Assicurazioni insieme alla Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi. Sebbene si registri un incremento rispetto all'anno scorso non è stata ancora raggiunta dalla popolazione italiana la sufficienza e circa il 10% dei cittadini versa in una condizione di ignoranza finanziaria e assicurativa assoluta. "Gli italiani come sappiamo, anche quest'anno è stato misurato, sono sotto la sufficienza in termini di educazione finanziaria. E l'educazione finanziaria è un elemento chiave per lo sviluppo economico e la diffusione del benessere e la distribuzione equa delle risorse di un paese". Quella che viene fuori dalla ricerca è un'Italia a 5 velocità nell'approccio al mondo finanziario: i fragili e disinteressati, 20% della popolazione, inoccupati con redditi bassi, molti al Sud e over 65, gli insicuri ma fiduciosi, i noncuranti e i faidate, gli ottimisti e impavidi, e i colti e composti. E il gender gap resta elevato. Il numero di donne in condizioni di fragilità finanziaria sono il 30% contro il 23% degli uomini. "Certamente il tema dell'educazione finanziaria, lo abbiamo visto nei dati, è un tema che penalizza le donne. È una cosa ingiustificata, che non ha senso per il ruolo che le donne hanno nella società". Un ruolo centrale può averlo la scuola. "La scuola è stata concepita per un mondo che adesso non c'è più. Diciamo l'impianto di base della scuola italiana è quello della Riforma Gentile, 100 anni fa. Ci sono stati miglioramenti sicuramente nel corso di questi anni. Il mondo è cambiato. L'economia, la finanza, l'assicurazione pervadono le scelte di tutte le famiglie e di tutti i giovani italiani. Dobbiamo impararle a scuola".