La xylella è alle porte di Bari. Un’avanzata inarrestabile, che non riguarda più soltanto l’ulivo, come dimostrano le tracce del batterio trovate su alcuni mandorli, e che ci si è rassegnati, ormai, solo a contenere. Come? Intanto aggiornando il piano di azione predisposto periodicamente dalla Regione, che per il triennio 2024-2026 prevede uno stanziamento di 15 milioni di euro che serviranno, almeno nelle intenzioni, a ridurre la velocità di avanzamento della malattia, incrementare le attività di sorveglianza e intervenire, laddove necessario, con misure di eradicazione e contenimento, prevedendo al tempo stesso forme di indennizzo per i produttori colpiti dai provvedimenti. Tra le novità più importanti, c’è la riduzione da 5 a 2 km dell’ampiezza, come già stabilito a settembre dalla Commissione Europea, della cosiddetta zona cuscinetto, quella che si frappone tra l’infezione e le piante sane. Viene confermata, poi, la misura già introdotta a marzo, sempre in seguito a un regolamento europeo, che impone l’abbattimento del solo albero trovato infetto, e non già, come succedeva prima, anche delle piante sane che si trovano nel raggio di 50 metri. Una scelta che da un lato segna la resa di quanti hanno sperato di poter arrestare l’avanzata del batterio, e dall’altro mira a tutelare il paesaggio di quel che rimane della Regione degli ulivi.