Esplosione Calenzano, manifestazione e sciopero per vittime

11 dic 2024
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"Ed ecco che una nuova tragedia ha squarciato la nostra Provincia". Sotto le bandiere dei sindacati, un mare di lavoratori in piazza a Calenzano. È la giornata della rabbia e del dolore per le 5 vittime della grande esplosione allo stabilimento Eni. Tre persone sono ancora ricoverate in ospedale, due molto gravi per le ustioni. Trasportatori venuti da tutta la Toscana, operai del territorio in sciopero, sindacati e istituzioni chiedono, disperatamente, più sicurezza sul lavoro, in una città che in poco più di 10 mesi ha vissuto due incidenti gravi: a febbraio del 2024 il crollo del cantiere di un supermercato. "Siamo qui per una tragedia troppo vicino a un'altra tragedia, che abbiamo avuto a Firenze in via Mariti, per aderire a quella che è la manifestazione dei sindacati che chiedono, legittimamente, attenzione ai lavoratori, attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e attenzione ai territori". A perdere la vita tre autotrasportatori e due tecnici della manutenzione. Si discute su cosa abbia generato l'esplosione e sulle possibili norme infrante. "Due operai della manutenzione sono morti lì accanto, dove venivano rifornite le autobotti. Chiaramente non riusciamo a capire per quale motivo erano lì, quello è certo. Noi vediamo che quando un'autobotte deve essere riempita, non ci deve essere nessun altro". "Non è stata rispettata alcuna procedura e norme che si hanno nei momenti in cui c'è un intersezione, diciamo, tra i lavoratori interni e lavoratori esterni nelle fasi di carico e scarico". "Ma, le impressioni sono che durante la fase di carico delle cisterne ci sia stata una perdita di liquido, di carburante, e immediatamente si è propagato questo gas questo liquido e si è innescato un incendio". La corona di fiori all'entrata dello stabilimento sequestrato è stata portata dalle famiglie delle vittime, colleghi amici e istituzioni. Al cancello si affaccia chi, con il proprio camion, da qui, ha trasportato carburante per vent'anni. "Non è possibile lavorare a fianco a gente che da le martellate nel ferro, perché ferro con ferro fa le scintille. Quello è un innesco".

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