"I numeri del turismo stanno ritornando a quelli pre pandemia, sia per quel che riguarda il turismo locale, che ci ha sempre aiutato molto nei due anni di pandemia, che per quel che riguarda il turismo internazionale". I dati per il momento sono in linea con le aspettative di inizio stagione. Ma il bilancio di questa strana estate, segnata dalla guerra in Ucraina, il caro energia e le inaspettate elezioni di settembre, potrebbe riservare delle sorprese. Anche a Caorle, sulla costa veneziana, tutto è pronto per la settimana di Ferragosto. Per i vacanzieri probabilmente la più costosa degli ultimi anni, nonostante gli sforzi degli imprenditori per contenere il più possibile l'aumento dei prezzi. "Le materie prime, in particolare soprattutto a livello alimentare, hanno inciso molto. Gli aumenti sono mediamente dal 25% al 35% e questo chiaramente si ripercuote poi sul prezzo finale, perché comunque è un costo che non possiamo sostenere. E poi quelli energetici sono stati un altro problema molto grande. In questo momento le prenotazioni hanno rallentato, pensiamo comunque di raggiungere una buona occupazione, il tutto esaurito tipicamente di Ferragosto in questo momento non ne abbiamo la certezza". "Siete preoccupati per questo?" "Preoccupati no, è chiaro che comunque a quel punto siamo vigili, perché dobbiamo stare attenti in quanto comunque noi abbiamo una stagione breve e quindi ogni giorno perso è un giorno che non possiamo recuperare". Sì, un'estate strana quella del 2022, per i vacanzieri e per gli imprenditori del turismo. La prima in cui anche trovare un bagnino disponibile a lavorare l'intera stagione in alcuni casi è stata una vera impresa. "I bagnini di salvataggio ci sono stati parecchi problemi all'inizio, poi con la fine delle scuole piano piano si è recuperato, mentre per il personale di terra, di servizio noi ci siamo salvati con i figli dei proprietari delle seconde case che a fine scuola hanno preferito scegliersi un lavoretto per sbarcare l'estate".