Ex Fiat Termini Imerese senza pace, arrestato manager

18 giu 2020
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L'ex stabilimento Fiat di termini Imerese, oggi Blutec non trova pace, per la seconda volta, infatti, è finito in carcere dopo un anno e mezzo dalla prima l'imprenditore Roberto Ginatta, 73 anni, Presidente della Blutec che lo scorso anno, dopo indagini la Procura di termini Imerese della guarda di finanza è stata affidata ad un amministratore giudiziario. Ginatta insieme con il figlio Matteo e Giovanna Desiderato che sono ai domiciliari, è accusato di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, auto riciclaggio ed altri reati societari. Secondo i magistrati e la procura di Torino che indagano per competenza, Ginatta è accusato di aver distratto circa 16 milioni e mezzo di ieri di finanziamenti pubblici erogati alla regione siciliana per il tramite Invitalia per sostenere il programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di termini Imerese che prevedeva la realizzazione di una nuova unità produttiva presso gli opifici dell'ex FIAT per la produzione di componentistica auto motive. I soldi, secondo gli investigatori, sarebbero stati fatti sparire attraverso operazioni finanziarie fittize, sotto sequestro nell'abito dello stesso provvedimento sono finite altre due aziende riconducibili ai Ginatta, la MOG srl e l'ALCAR Industrie, con sedi a Lecce e nel torinese. Entrambe le società sono state affidate ad un amministratore giudiziario. Le indagini, coordinate dalla procura di Torino, sono state svolte tramite intercettazioni telefoniche, complessi riscontri finanziari, ispezioni, perquisizioni, consulenze tecniche e l'assunzione di informazioni da persone informate sui fatti. La Blutec, la Metec e la MOG sono state segnalate per responsabilità amministrativa nel marzo 2019, la procura di Termini aveva ottenuto un analogo sequestro di beni personali per i due manager e l'arresto di entrambi. Ma il tribunale del riesame di Palermo aveva annullato i provvedimenti, confermando il blocco della Blutec e rilasciando gli indagati e dissequestrando i loro patrimoni. Adesso l'inchiesta si è radicata per competenza. In Piemonte la Blutec ha sottoscritto nel 2015 un accordo di programma con i ministeri dello sviluppo economico, del lavoro e con la Regione siciliana per un importo complessivo di circa 95 milioni di euro, chiedendo agevolazioni pubbliche per oltre 71 milioni.

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