Manuela Petrangeli, 51 anni e un figlio di 9, con lui l’ultima telefonata mentre stava uscendo da Villa Sandra, in via degli Orseolo, a Roma, dove lavorava come fisioterapista. Aveva appena attaccato con lui. Gli aveva detto: "amore, adesso mamma viene a prenderti". Una promessa che non ha potuto mantenere. Pochi metri dopo una Smart l’ha affiancata, al suo interno il suo ex compagno, padre del bambino, armato di fucile a canne mozze. L’ha affiancata e le ha sparato prima un colpo ferendola al braccio, lei ha tentato il riparo dietro un'auto in sosta ma un secondo colpo l’ha raggiunta al torace e non le ha dato scampo. "Come Manuela? Siamo tutti sotto shock. Non pensavamo a una cosa del genere. Cioè, non era..." "Non vi aveva mai raccontato nulla?" "No, no, no, no, no". Con l’ex si erano lasciati da tre anni, ma i colleghi non avevano mai raccolto racconti di tensione da Manuela, che descrivono come una persona per bene, felice di esser stata da poco stabilizzata al lavoro e innamoratissima del suo bambino che era in procinto di portare in vacanza. Ma il suo ex, Gianluca Molinaro, l’ha uccisa. L’uomo, 53 anni, operatore socio sanitario, si è costituito poco dopo alla caserma dei carabinieri di zona, ha consegnato il fucile a canne mozze. Dal racconto della prima compagna, madre della primogenita dell’uomo, emerge che Gianluca Molinaro era stato denunciato e arrestato per maltrattamenti e violenze proprio dalla madre della sua prima figlia. Sembra che Manuela Petrangeli avesse evitato di parlare con le forze dell’ordine della situazione in corso, per paura e per tutelare suo figlio. "Non ci sono denunce, quindi non abbiamo pregresse vicende di codice rosso sul conto della signora". Un ennesimo femminicidio, condannato anche dal sindaco della capitale Roberto Gualtieri che l'ha definito un brutale assassinio. L'ennesimo, intollerabile, femminicidio che avviene nel nostro Paese.