"Noi stiamo adempiendo ad una sentenza della Corte Costituzionale e a un' indicazione del Ministero della Salute alle Regioni affinché sia reso esigibile il diritto che appunto è un diritto ormai costituzionale del suicidio medicalmente assistito in alcune tipologie ben precise". Un diritto che può essere fatto valere in Emilia Romagna da un malato terminale capace di intendere e di volere afflitto da sofferenze indicibili, tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. Lo sottolinea l'Assessore alla Salute Raffaele Donini: "La Regione con una delibera di giunta garantisce l'attuazione della sentenza della Corte Costituzionale del 2019 sul fine vita caso DJ Fabo, stabilisce procedura e tempi certi come attivarla e in quali casi. "Noi in realtà abbiamo istituito un comitato bioetico che non si occupa solo del fine vita ma si occupa anche di pareri per quello che riguarda il fine vita e abbiamo dato indicazioni alle Asl esattamente come ci ha chiesto di fare il Ministero della Salute in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale". Servono leggi nazionali? "La discussione sulla legge nazionale è una discussione che è addirittura contemporanea alla sentenza della Corte Costituzionale". L'opposizione in Regione annuncia ricorso l'assemblea dell'Emilia Romagna si prepara a votare la legge sul fine vita lanciata dall'Associazione Luca Coscioni un eventuale bocciatura come avvenuto in Veneto non intaccherebbe la delibera. "Ricordo che è un procedimento codificato quindi occorre una valutazione assolutamente indipendente, scientifica, etica sulla base appunto di tutte le informazioni cliniche, sul cittadino che deve avere la Commissione preposta, serve il parere del Comitato Bioetico, ci sono tutte una serie di interlocuzioni non solo con la persona, coi familiari col medico competente con i medici che seguono il caso".