Sono centinaia le chiamate che stiamo ricevendo in questi giorni da parte sia dei lavoratori che dei datori di lavoro che vogliono sapere come regolarizzare la posizione dei lavoratori. In Provincia di Foggia, dunque, la corsa alla regolarizzazione è partita. È una soluzione a una situazione, però ci deve anche far ricordare che non dobbiamo aspettare soltanto dei momenti così, per regolarizzare le persone. Non dobbiamo aspettare che i prodotti devono marcire nei campi per regolarizzare le persone. Vederlo da questa prospettiva, sembra che il prodotto sia più importante dei diritti delle persone. Dunque, chi oggi sarà regolarizzato, poteva esserlo anche due, tre o cinque anni fa. Ma per Coldiretti, la montagna ha partorito il classico topolino, sarebbe stato più utile aprire i corridoi per riportare nelle campagne italiane gli stagionali stranieri bloccati in patria dalla pandemia. Considerate che Foggia, nel 2018, ha richiesto 973 mila giornate lavoro per gli stranieri all'interno del nostro comparto, quindi capiamo i numeri, capiamo qual è l'impatto che i nostri lavoratori stranieri hanno su questo territorio. Su un punto almeno, sembrano essere tutti d'accordo, non sarà certo la regolarizzazione a poter fermare, da sola, il caporalato. Il potere del caporale sono: le macchine e il tetto. Oggi, con la regione Puglia, abbiamo avuto questo progetto supremo, abbiamo avuto il tetto per 500 persone. È già un passo. Casa Sankara è la risposta dello Stato ai ghetti, qui, dove ci sono anche sarti come Mohamed, che preparano le mascherine per i loro compagni, la Regione garantisce ai braccianti ciò che nei ghetti ti viene assicurato dal caporale, a caro prezzo, ma Casa Sankara è una goccia, fuori c'è l'oceano.