La Lombardia continua ad essere la maglia nera dei contagi, non in tutte le Province i dati sono negativi, è bene precisarlo, ma la situazione rimane preoccupante, secondo l'istituto di ricerca Gimbe. Le Province che soffrono di più sono Bergamo e Brescia, che superano i 70 contagi nelle ultime ore, tutte le altre cittadine lombarde sono attorno ai 20 conteggiati. Negli ultimi 20 giorni, la Lombardia ha avuto il 6 per cento dei tamponi diagnostici positivi, un numero particolarmente rilevante, insieme a quello della Liguria, pari al 5,8 per cento, a fronte di una media nazionale del 2,4 per cento dei tamponi diagnostici positivi, secondo la Fondazione Gimbe. Dalla Lombardia, secondo l'istituto di ricerca, ci sarebbe una smania quasi ossessiva nel riaprire, perché il motore economico d'Italia e fornirebbe, ogni giorno, i dati dei positivi più bassi di quelli reali perché non ci sarebbe ancora stato un tamponamento massiccio. Nella sostanza, la curva del contagio, secondo l'istituto di ricerca, non sarebbe adeguatamente sotto controllo in Lombardia, in Liguria e in Piemonte. La Regione Lombardia contesta i numeri e ha presentato una querela contro l'istituto e il suo Presidente, si tratta di accuse intollerabili e prive di ogni fondamento, si legge nella nota di Regione Lombardia, per le quali il presidente di Gimbe dovrà rispondere personalmente. I nostri dati, come da protocollo condiviso da tutte le Regioni, vengono trasmessi quotidianamente, dicono da Palazzo Lombardia, e con la massima trasparenza all'Istituto Superiore di Sanità. Intanto, l'Assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, è stato sentito in procura, a Bergamo, come persona informata sui fatti. I PM bergamaschi stanno indagando sulla mancata chiusura del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Alzano Lombardo, sulle morti nelle RSA e stanno effettuando approfondimenti sulla mancata istituzione di una zona rossa, che avrebbe dovuto interessare i Comuni di Alzano e Nembro. Nelle prossime ore verrà sentito, sempre come testimone, anche il Presidente della Regione, Attilio Fontana, finito sotto scorta, nei giorni scorsi, dopo le intimidazioni da parte degli antagonisti che hanno rivendicato due murales nei quali l'hanno definito assassino e, dopo le minacce, anche di morte, apparse sui social.