Si chiama via Monte della Misericordia ma per tutti è via della Lava. È così da sempre, da quando gli anziani hanno memoria. È l'unica via di sbocco di tutto quello che arriva dalla montagna, in antichità era un alveo. La notte della frana ha trascinato in mare alberi, automobili, persino l'edicola. I volontari della Protezione Civile lavorano lungo questa strada, non c'è solo da liberare le case dal fango. "Ci hanno detto di mettere in sicurezza i pali della luce cittadina, oltre ai vari tagli di ferro del cancello. Stiamo distribuendo anche il cibo dei volontari, logistica per quanto riguarda i materiali, pale ed altro". All'incrocio che da via della Lava prosegue per piazza Bagni c'è l'hotel Nausicaa. La proprietaria ci racconta che nel 2009 il fango ha seguito un'altra traiettoria ma questa volta ha sorpreso tutti per violenza, per quantità, per l'impatto. Maria Rosaria è una volontaria della Protezione Civile, ha 67 anni e di interventi ne ha fatti tanti. "Ho fatto un mese a Sarno, ma quello che ho visto qua è indescrivibile". "Tra le varie attività a cui ci stiamo dedicando oggi c'è quella anche di riportare un po' di normalità, ad esempio qui nell'area del porto che era stata completamente invasa da detriti, anche nell'acqua".