"Ricordare Claudio significa ricordare un uomo saggio, la cui vita è diventata ben presto stella, ha brillato, il generale Graziano". Il ricordo dell'Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, Monsignor Santo Marcianò, in una chiesa gremita delinea l'uomo Claudio Graziano, più che la sua figura di militare e uomo dello Stato. Un uomo saggio, lo definisce, un uomo che sapeva stare in ogni ambiente e con ogni persona, ma che amava stare con Marisa, la moglie, mancata da poco, la cui scomparsa lo ha così tanto segnato. Al funerale del generale che è stato capo di stato maggiore della difesa, presidente di Fincantieri, gli occhi di tutti si cercano, gli amici ricordano le tante a volte difficili esperienze vissute insieme, perché ognuno ha un suo Claudio da raccontare. "Per me, come per Guido, non era un generale, era un fratello ormai, un fratello che è rimasto tale pur essendo un uomo delle istituzioni". Commosso il ricordo anche del ministro Guido Crosetto che in chiesa ha ricordato la carriera. "Era un uomo delle istituzioni e oggi le istituzioni della repubblica tutte sono qua a rendere omaggio al suo servizio". Il ministro Crosetto sottolinea l'umanità di Graziano, interrogandosi davanti a tutti su un gesto che nessuno da lui si sarebbe aspettato, il suicidio. Il rammarico di non aver capito serpeggia nelle parole di tutti, insieme all'immagine di un generale che viveva di forza e dolcezza insieme, forma e informalità, prestigio e candore, sono le parole di chi lo conosceva bene, disciplina pura e affetto incondizionato. Se ne va un uomo delle istituzioni, celebrato anche con un messaggio pubblico del cardinal Zuppi, presidente della CEI che chiosa: "rimane l'amarezza per un dialogo interrotto, ma anche la gratitudine piena".