Funerale Piero Angela, il saluto del figlio

16 ago 2022
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E quindi vorrei partire, perché mi sento anche fra persone amiche, collaboratori, persone che ho incontrato, persone che magari non ho incontrato ma che conoscono il nostro lavoro e devo dire che vorrei partire dall'ultima cosa che ha fatto papà, quel comunicato che tutti avete letto, è stata l'ultima cosa fisicamente che ha detto, ha detto poi altre cose a noi familiari ma l'ultimo discorso è stato quello che avete letto. Con poche forze mia sorella e io lo abbiamo raccolto e lo abbiamo trascritto e se voi lo guardate è un discorso non ufficiale, è come qualcuno che parla degli amici, è come qualcuno che a fine serata dice "beh io adesso vado" o a fine vacanza sale sulla macchina e dice "vabbè vado." C'è molto affetto, molto amore nei confronti di tutti, lui si è rivolto al suo pubblico a chi lo ha amato e devo dire che lui è stato anche una persona, lo dico da figlio ma anche da collega, che è riuscito a unire non a dividere, pur mantenendo le sue opinioni, a volte ferree, ma è riuscito a metterle in modo tale per cui tutti erano d'accordo e questa è una dote che è difficile da trovare. Devo dire, il suo stile, il suo tatto, lo conoscete tutti ma la cosa bella che ha colpito noi come famiglia, me come figlio, è stato vedere il ritorno sotto forma di messaggi sui social, gli articoli, io adesso dovrò passare i prossimi giorni a ringraziare tutte le persone, abbiate pazienza, questi giorni per me sono stati una tempesta, però se ne esce e devo dire che questi messaggi che arrivavano erano pieni di, non dolore, non sofferenza cioè non sensazioni o emozioni, ma amore che è un sentimento, ho notato solo questo e questa è stata una cosa che mi ha molto colpito non solo nella quantità ma nella qualità, perché il sentimento è qualcosa che rimane e che si trasforma nel tempo in valore e i valori sono eterni e credo che sia il miglior vestito per mio papà, per il viaggio che fa. Questo affetto, questo amore delle persone, quest'eternità rimane un valore. Ora, lui ha insegnato, ci ha insegnato tante cose lo ha fatto con trasmissioni, libri, di tutto, ha usato tutti i media per parlare e divulgare, l'ultimo insegnamento me lo ha fatto non con le parole ma con l'esempio, lui mi ha insegnato in questi ultimi giorni a non aver paura della morte, la morte che la più grande paura di qualunque essere umano lui la ha attraversata con una serenità che mi ha sconvolto, mi ha veramente colpito, non l'ho mai visto in mezzo allo sconforto, alla tristezza, al dolore, mai, io, i nostri familiari, è una persona che ha attraversato quest'ultimo periodo, faccio un esempio che un po' ci unisce perché quando qualche anno fa c'erano i 50 anni dallo sbarco sulla Luna, io ho voluto, ho insistito che facessimo qualcosa assieme e abbiamo fatto quella puntata sui 50 anni e lui è ritornato nei punti, i luoghi dove aveva visto il decollo dell'Apollo 11, una volta mi ha tirato fuori anche delle foto, dico: "Papà, ma non hai delle foto fatte allora?" "Sì qualcosa ho fatto, ho fatto le foto degli astronauti che partivano, ma non so bene quale Apollo fosse." Era l'Apollo 11, c'era Amstrong, Aldrin, etc. Quindi aveva una quantità di esperienze, una vita riempita, questo è molto importante, e questo sicuramente è stato uno dei motivi per cui alla fine lui se n'è andato soddisfatto, come ci si alza da un tavolo dopo una bellissima cena con gli amici, ecco questo è un po' l'idea, e lui diciamo così che ha attraversato quest'ultimo periodo con una razionalità, con dei piedi per terra e facendo quest'esempio, un po' come se fosse quasi una missione Apollo, quando ha saputo che ormai era arrivato il suo tempo ha fatto quasi un calcolo, così a spanne, di quello che rimaneva e ha fatto tutte le trasmissioni che state venendo adesso in onda di Superquark, un altro ciclo che ha preparato, un disco jazz facendo le prove, andando a registrare, tornando indietro aveva una forza incredibile e poi i discorsi, ha fatto discorsi ai familiari, ha fatto il discorso a voi e dopo 24 ore, dopo che l'ha fatto se n'è andato. Io non ho mai visto una cosa così, lo dico come figlio ma anche come come quasi collega giornalista. Allora questo è stato possibile perché lui aveva un approccio alla vita razionale, scientifico ma anche pieno di vita d'amore, di come la vita dovrebbe essere riempita e vissuta. Lui amava ripetere, soprattutto negli ultimi tempi, un aforisma di Leonardo Da Vinci, perché io ho poi, detto fra noi, ho avuto veramente la sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa perché l'ho vissuto come figlio, come collega, come persona normale che si è trovata davanti una mente eclettica, ma soprattutto qualcuno capace di dare la risposta giusta sempre, in qualunque settore, dagli industriali ai ricercatori, aveva una capacità di sintesi, di analisi e di trovare la risposta giusta in modo pacato, che metteva poi tutti d'accordo. Lui amava questo aforisma che diceva, Leonardo Da Vinci disse: "Siccome una giornata ben spesa da lieto dormire, così una vita ben usata da lieto morire." Questo lo ripeteva e credo che lui lo abbia interpretato fino alla fine, quello che era importante per lui era proprio avere una vita colma, ed era un suggerimento quello che ci ha dato: "Fate come me e sarà più facile arrivare alla fine." Insomma, voglio dire, è un insegnamento, certamente, riempire la vita amarla, amare tutte le cose, le passioni questo è quello che ha fatto lui anche se sembrava, da torinese molto riservato, ma dentro c'era un fuoco, un fuoco che noi abbiamo visto nella conoscenza, ha fatto trasmissioni di tutti i tipi, dall'economia alla medicina etc. Ora, lui certo continuerà, a mio modo di vedere, a vivere, vivere dove? Ma certo, attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi Jazz, però a mio modo di vedere lui continuerà a vivere in tutti quei ragazzi che hanno la speranza per il futuro soprattutto, che cercano l'eccellenza con sacrificio ma vanno avanti, vivrà in tutti i ricercatori che malgrado tutte le difficoltà che incontrano perseguono, cercano di arrivare all'obiettivo di andare a metà nella ricerca e quindi contribuiscono al nostro bene. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, le persone che cercano la curiosità e la bellezza della natura, le persone che cercano di assaporare la vita, perché lui era una persona così, voi lo avete conosciuto in questo modo molto, diciamo, scientifico ma poi era una persona con un senso dell'umorismo incredibile, chi l'ha conosciuto lo sa, è una persona capace di mettersi a suonare il pianoforte e suonare per ore, era bravo in tutte le cose persino nel disegno, è riuscito a scolpire cose, era bravo veramente, una mente che ancora adesso mi sorprende e quindi l'eredità che ci lascia tutti noi, non solo a me, è importante, non è un'eredità fisica, un'eredità di lavoro ma di atteggiamento nella vita credo che questo sia la cosa più importante che c'ha lasciato e poi anche, concludo, con quello che ci ha detto nel suo ultimo comunicato: "Anche voi fate la vostra parte." Beh, anch'io cercherò di fare la mia. Grazie.

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