"Elemento di forte motivazione, di grande identificazione, di grande orgoglio, evidentemente per tutti noi. È una una sfida, un confronto che richiede sistematico impegno e sistematica coesione. In questo senso noi siamo stati molto compatti anche nel periodo Covid." Ci sono consapevolezza e orgoglio nelle parole del Direttore Generale della Fondazione Policlinico Gemelli, che per il secondo anno consecutivo entra nella classifica delle migliori strutture sanitarie al mondo e guadagna, rispetto allo scorso anno, otto posizioni. Sale così al 37esimo posto nel ranking mondiale, primo tra le strutture sanitarie italiane. "La credibilità e la qualificazione internazionale dei clinici è un parametro che assume un peso rilevante nell'accreditamento in Joint Commission. Noi siamo tra i pochi, non i soli però attenzione, ospedali italiani ad aver ottenuto questo riconoscimento." 2.200 gli ospedali presi in considerazione in 27 nazioni. L'analisi di Newsweek si basa su requisiti che bilanciano l'aspetto gestionale con quello clinico, certo l'essere esclusi dall'accesso ai fondi del PNRR in quanto soggetto privato non aiuta. "Chiaramente, questo lo devo dire, il tema delle risorse finanziarie, questa forte pressione sulle risorse è evidente che rischia di penalizzarci. Pensate a tutta l'innovazione tecnologica, quella non passa certamente attraverso le competenze cliniche e la capacità di fare ricerca di alto livello, richiede anche queste risorse. Oggi sicuramente stiamo attraversando da questo punto di vista un periodo non facile." E ciò che ha permesso ai best hospital di entrare a far questa classifica è stata la capacità, nonostante la pandemia, di erogare un'assistenza sanitaria di livello superiore, di continuare a fare ricerca e innovazione anche in mezzo a scenari davvero complicati. Fare, in sostanza, la differenza in tempi di crisi globale.