"Abbiamo sperato che dopo questa vergogna immensa, potesse emergere un sentimento di rivalsa. Ma guardandoci intorno non abbiamo percepito nessun tremore, nessuno sconvolgimento. Solo un po' di indignazione, che via a via, viene avvolta da una coltre di nebbia profonda, che lascia intravedere la tragedia, ma solo a tratti. Solo nelle parole e raramente nei fatti." 4 anni dopo la tragedia è ancora il giorno più difficile per Genova, che chiede giustizia. Genova che non dimentica i 43 morti del viadotto sul Polcevera, crollato il 14 agosto 2018. La Liguria spezzata alle 11:36. Suonano le sirene nel porto. Il silenzio è quello del dolore più grande. Scorrono i nomi di chi ha perso la vita: tra loro bambini di 8, 12, 16 anni. Una sofferenza che non conosce oblio, un dramma che segna la vita della Repubblica nel messaggio del Presidente Mattarella. "Il processo da poco avviato, va concluso in tempi rapidi, secondo le procedure previste dall'ordinamento giuridico, per fare piena luce su quanto è accaduto e individuare chiaramente le responsabilità a tutti i livelli." Lo Stato deve fare il possibile perché tragedie simili non avvengono più: la lettera di Draghi al Sindaco di Genova. Commosso l'ex-Procuratore Capo, Francesco Cozzi, che ha determinato la svolta nelle indagini, che non si sono mai fermate. "Nessuno, dico nessuno, pensi anche per motivi comprensibile e lodevoli, pensi di sospenderla oppure di interromperla." Giustizia e memoria, questo chiedono i parenti delle vittime. "Continueremo a farci sentire, perché la memoria non venga cancellata." "Il memoriale sarà un pilastro fondamentale per ricordare questa tragedia." "A forza di osservare minuti di silenzio, abbiamo messo insieme anni di vergogna.".