Iniziato dopo gli attentati di Parigi, con la minaccia terroristica ai massimi livelli, un anno dopo, il Giubileo straordinario della Misericordia si conclude con una grande festa di piazza. Papa Francesco a bordo della Papamobile saluta gli oltre 100.000 fedeli giunti a San Pietro da ogni parte. I battenti della Porta Santa sono ormai chiusi, ma – ricorda il Pontefice – bisogna continuare a raccogliere i frutti della Misericordia. “È una possibilità per il popolo del mondo, per ricordare il messaggio di Dio e il vero valore del cristianesimo”. “È stato un anno di riflessione, soprattutto per tutto ciò che sta accadendo anche da noi in Italia e nel mondo”. Ci sono stati tanti eventi. Quello che porterà di più nel cuore o che le è piaciuto di più? “Questo. La chiusura, oggi”. “È una bellissima cosa per tutti i cristiani, per tutti i credenti. Bello. Veramente bello, sì”. Dalla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta al Giubileo dei ragazzi, ogni evento ha raccolto attorno a sé folle di fedeli. Per ogni celebrazione, la sicurezza è stata massima. I controlli iniziano lungo Via della Conciliazione. Si guarda all’interno di borse e zaini. Si usano i metal detector. Lungo il colonnato, per accedere alla basilica, bisogna passare sotto i body scanner. 3.000 gli uomini delle forze dell’ordine che hanno vigilato sulla Capitale e garantito la sicurezza dei 22 milioni di fedeli che hanno oltrepassato la Porta Santa in questo anno giubilare. Una folla oceanica che, però, ha deluso le grandi aspettative di sviluppo della Capitale. Insoddisfatte le categorie produttive. Albergatori e commercianti parlano, senza mezzi termini, di un flop. Molti cantieri non sono nemmeno partiti. Ci sarà tempo per tracciare un bilancio definitivo, soprattutto economico. Intanto, nessuno potrà smentire l’eredità profonda che questo Giubileo lascia nei cattolici: fare della Misericordia un modello di vita.