"Devo respingere fermamente questa lettura. Insinua il dubbio, che le forze di Polizia, si prestino a essere strumento di oscure finalità politiche". Così la Ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ricostruisce i retroscena delle manifestazioni contro il Green Pass a Roma, Milano, Trieste. Il 9 ottobre, nella capitale, la manifestazione è terminata con l'assalto alla sede della CGIL. La responsabile del Viminale, difende la strategia usata dalla Polizia. "Il numero esorbitante di partecipanti al corteo e anche il loro impeto, hanno tuttavia rappresentato una forza d'urto, capace di superare lo sbarramento, velocemente approntato a Piazza del Brasile, aprendo un varco a manifestanti, dei quali circa 1500, si dirigevano verso l'ingresso principale della CGIL". Movimenti eversivi, spiega la Lamorgese, stanno strumentalmente insinuandosi nel malcontento diffuso nel Paese, canalizzando forme di ribellione trasversali, che finora erano rimaste senza una regia unica. La Ministra, viene più volte interrotta da urla partite dai banchi della Destra. Sulle barricate al Porto di Trieste, la Ministra dell'Interno, sottolinea come la stragrande maggioranza dei lavoratori portuali, in realtà, sia potuta andare al lavoro, nonostante il blocco del "Varco 4", ma poi ammette: "Il deficit di sicurezza, determinato da una situazione che ha superato, come dirò, ogni ragionevole previsione, non debba più ripetersi".