Dal primo luglio il Green Pass entra in vigore a livello europeo. Ogni cittadino che viaggerà tra paesi dell'Unione dovrà mostrare il suo certificato. Quello che ancora non è chiaro e come si uniformeranno le regole tra i diversi stati, prime fra tutte la decisione lasciata a ogni paese di fornire il Green Pass dopo una o due dosi di vaccino. Il 31 maggio la Commissione Europea ha proposto agli Stati membri un approccio coordinato proprio sul certificato Covid digitale che dalla definizione, più che un pass fornito dall'Unione, viene concepito come un modo per rendere utilizzabili in tutti i paesi i certificati rilasciati da ogni Stato relativi a vaccinazione test e guarigione da Covid. La maggior parte dei paesi europei come Germania e Francia, per esempio, rilascia il pass dopo 14 giorni dalla vaccinazione completa. In Italia invece si può ottenere il certificato dopo due settimane dalla prima dose. L'Europa stabilisce che ogni paese debba accettare le regole che applica per i propri cittadini. Se uno Stato membro considera sufficiente la somministrazione di una sola dose di vaccino per rilasciare il pass dovrà allo stesso modo accettare l'ingresso di un viaggiatore dall'estero se in possesso di un pass rilasciato dopo un'unica dose. Ma dal 21 giugno l'ordinanza del Ministro della Salute prevede che chi arriva dagli altri paesi europei, in elenco C, come Belgio, Germania, Francia e Grecia debba presentarsi con una certificazione verde da cui risulti che siano passate due settimane dalla vaccinazione completa.